Month: Novembre 2018

Da 4 a 2.

| Mamma Bradipa tenera, Senza categoria

da 4 a 2

Ed ecco un bel post nostalgia!

Primi freddi, vento gelido, festività alle porte… è quasi d’obbligo.

Ed allora ecco qua…
…Ho trascorso gli ultimi sette anni circa, a cercare di trovare un equilibrio mentale che garantisse un equilibrio familiare che andava ritrovato ad ogni fase di crescita dei bambini.

Io, abitudinaria e programmatrice, da sempre vivo i cambiamenti come un eremita vivrebbe il giorno di ferragosto se fosse portato su una spiaggia turistica nell’orario di punta: mi viene l’orticaria e qualche tic.

Divento come il banco a sette e mezzo che sballa;

Il programma di un pc che crasha;

Un chicco di mais che diventa pop corn.

Dopo il turbinio tra matrimonio, nascita di Giacomo e nascita di Aurora, da un annetto a questa parte,  ho trovato una nuova estasi poiché anche la piccoletta, duenne, ha cominciato a rendere possibile riappropriarmi di alcune attività che avevo lasciato da parte.

Ah la routine, i ritmi organizzati e sempre uguali….per molti una palla, per me la pace.

E invece l’altra sera, nuovo assestamento.

Eravamo a casa di amici. Quelli che ti porta il destino. Io e la mia amica ci siamo conosciute al corso preparto, abbiamo fatto il monitoraggio nella stessa stanza, i nostri mariti hanno fatto amicizia in sala d’attesa ed abbiamo partorito ad un giorno di distanza ritrovandoci in ospedale insieme.

Ci vediamo ogni tanto perché abbiamo abitudini diversissime e quindi quando lo facciamo, non possiamo fare a meno di notare il passare del tempo.

Quando i bimbi avevano un anno, eravamo tutti e sei seduti in terra, i nostri discorsi erano vocine e vocette dei pupazzi che muovevamo per farli divertire. Andavamo via e nessuno aveva raccontato niente di nuovo all’altro.

Quando i bimbi avevano due anni, non riuscivamo a stare in più di tre contemporaneamente in una stanza. Non parlavamo proprio e inseguivamo i teneri virgulti.

A tre, gli ometti hanno cominciato a giocare tranquilli, ma io allattavo/cambiavo/addormentavo Aurora.

A quattro, i bimbi giocavano tranquilli, ma metà di noi faceva vocine ad Aurora.

A cinque, i bimbi giocavano tranquilli, ma metà di noi inseguiva Aurora.

A sei, cioè l’altra sera, eravamo di nuovo seduti; non in terra, ma comodi sulle sedie davanti al camino. E solo noi 4 genitori. I bimbi erano in salotto a giocare tranquilli.

ImprovvisamenteDopoSeiAnni, era come se fosse una serata prefigli. Come se da 4 fossimo tornati 2. E per quanto fossi strafelice di aver star chiacchierando più che in tutti i nostri precedenti incontri messi insieme, un velo di paura di essere diventata inutile era presente nei miei occhi.

La mia mente non era preoccupata del fatto che potessero farsi male.
I miei occhi non cercavano continuamente la porta della stanza in cui giocavano.
Le mie mani non stringevano nulla.
La mia bocca non pronunciava continuamente i loro nomi.E a fine serata non ero stanca. Cioè. Non stanca come qualche anno fa, intendiamoci.

E quindi? Come affronterò questa nuova fase?

Mi iscrivo in palestra????????

PUHAHAHAHAAHAHAAAAHHHHHHHHH!!!

P.s. no il terzo non lo faccio.

 

 

 

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Corso preparto a chi?!

| Mamma Bradipa ironica, Senza categoria

corso pre parto

Avete mai provato a chiedere alle vostre amiche incinte se faranno il corso preparto? Salvo una piccola percentuale che vi risponderà un entusiastico sì, la restante parte si dividerà tra chi non è per niente interessata perché non è una cosa nelle proprie corde ( e su questo niente da dire) e quelle che avranno una reazione alquanto bizzarra:

prima vi guarderanno come se aveste della rucola tra i denti;
poi come se scoprissero che non è rucola, ma un verme
e poi sgranando gli occhi, risponderanno NO con paura, terrore e sdegno, come aveste detto loro che avrebbero dovuto fare bungee jumping senza elastico.

Io che di corsi ne ho frequentati addirittura due (sono di sicuro presente nel libro dei Guinness dei Primati, nella pagina accanto a quella del salto nella pozzanghera più grande di Papà Pig), mi son chiesta spesso perché.

E sono giunta alla conclusione che nell’immaginario collettivo, il corso preparto è considerato o come una specie di campo per Marines, o come un ritiro per Figli dei Fiori.

Nel primo caso, il Sergente, si fa chiamare Ostetrica. È una tizia, abbastanza vecchia, corpulenta, con un neo peloso sul naso e una voce che sfonda sette mura.

Costei vi spiegherà come son fatte le vostre patate e come si trasformeranno durante il travaglio, con la poesia di un badile che spala cacca di cavallo.

Flessioni e corse intorno all’edificio, sotto la pioggia e sotto la neve, perché la frase  “mamma: il mestiere più difficile del mondo”, ha inizio da qui.

Vi spiegherà come respirare, spingere e partorire soffrendo.

Nel secondo caso, corso preparto equivale ad immergersi in un mondo di cuoricini e petali di fiori, di racconti talmente melensi che 9 su 10, vi aggiudicherete il diabete gestazionale e in cui qualsiasi cosa che parla di un neonato è bellezza e amore;

Compresa la loro pupù tesorosa che straripa dai pannolini.

Compresi i rigurgiti che formano disegni bellissimi sui nostri vestiti.

La Dea del Parto si fa chiamare Ostetrica e non parla,sussurra. Non cammina, ma fluttua.

Vi farà intrecciare coroncine fiorite e stare in posizione fetale per 123 minuti per sintonizzarvi con vostro figlio e vi farà dipingere quadretti ad acquarelli, di teneri puttini.

Vi spiegherà come respirare, spingere e partorire intonando canti celestiali.

 

Se la realtà fosse questa, avrei di sicuro abbandonato a metà il mio primo corso preparto e mai mi sarei sognata di seguirne un secondo.

I corsi sono condotti da professionisti senza idee strampalate o modi di fare estremi. Negli incontri preparto si imparano cose utilissime, si conoscono nuove persone e si racconta e si partecipa quanto si desidera. È un momento di relax e di coccola, accogliente e non giudicante.

E soprattutto, contrariamente al nome che portano, i corsi preparto ti lasciano un bagaglio di esperienze che sarà utilissimo per molto molto tempo!
Fateci un pensierino mamme panzone che state leggendo!

 

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