Month: Marzo 2018

Le mamme e lo shopping per i figli

| Mamma Bradipa ironica, Senza categoria

abbigliamento

Anche se un giorno su due non sembra, la primavera è arrivata. Nei negozi di abbigliamento impazzano colori pastello, fiori, farfalle e tessuti leggeri. Quando una mamma vede per la prima volta una vetrina così agghindata, la modalità “mezza stagione” va automaticamente su ON. Ma ogni mamma lo sappiamo, è diversa; ovviamente anche in questo caso.

Le mamme “macchine da acquisti”: loro sono sono le fortunate estratte a sorte, che quando sono rimaste incinte hanno ricevuto in regalo il pacchetto corso pre parto + corso all’acquisto. Non sono mai impreparate, anche se in una fredda giornata di gennaio, improvvisamente arrivasse l’estate. Hanno SEMPRE tutto per tutte le occasioni e tutte le temperature, oggetti di qualità, acquistati a prezzi stracciati che non ti possono far nemmeno esclamare con sdegno “Eh, avessi tanti soldi da spendere, saprei fare anche io!” Per gli acquisti on line hanno un’applicazione che crea un ologramma ad ogni occasione da non perdere e negli store, si materializzano all’improvviso direttamente negli scatoloni dei nuovi arrivi. Oltre a questo, acquistano cose per anni ed anni a venire, grazie ad un algoritmo che calcola la crescita dei figli e le taglie con le relative pesantezze dei capi da acquistare.

Le mamme “solo on line”: da quando sono mamme, non entrano in un negozio di abbigliamento per bambini. Dover interagire con le commesse ed insinuarsi tra scaffali stretti, provoca loro l’orticaria. Anche loro posseggono l’app con ologrammi delle “macchine da acquisti”, ma oltre a questo, nel loro cervello sono mappati tutti i siti dei negozi e la vestibilità dei capi. Riconoscono un tessuto semplicemente toccando la foto sullo schermo e il corriere ormai le chiama per nome.

Le mamme “giorno per giorno”: loro sono acquistatrici seriali mimetizzate. Una maglietta un giorno che ancora ci sono 4 gradi, un pantaloncino mentre tu sei appiccicata al termosifone, un vestitino mentre tu infili i calzini dentro ai pantaloni; et voilà, esplode il caldo e loro hanno già tutto. E soprattutto non hanno un tracollo psicologico da improvviso conto in rosso da mega compere, perché sono quelle che ti dicono “Una cosina ogni tanto e neanche te ne accorgi” mentre tu stai leccando il cartone della pizza della sera prima come colazione.

Le “svuota negozio (con commessa)”: possono essere la gioia delle commesse o il loro peggior incubo. Questo dipende ovviamente da quanto sono rompiballe esigenti: ci sono quelle che dicono “mi servirebbero 5 magliette taglia 8 anni per maschio, di vari colori ” o quelle che “mi servirebbe qualche maglietta, ma non di quelle banali, un po’ sfiziose, di taglia dipende…7-8-9 anni dipende dalla vestibilità…me le può aprire?…Vede vede questa è 16/4 di cm più grande dell’altra… no ma poi non mi piace la tonalità…ma quello è il tessuto che cangia o è sporca? senta ma un tessuto un po’ più corposo? Scusi, ma questa è veramente bruttina…ma se invece di magliette vedessimo delle camicie???????”

Le mamme “svuota negozio (senza commessa)”: Anche loro possono essere la gioia o l’incubo delle commesse, ma questa volta solo per come lasciano il negozio: ci sono quelle che cercano le taglie, guardano e rimettono tutto in ordine e quelle che sembra stiano facendo il gioco della bandierina con ogni capo che maltrattano ad ogni manipolazione. in ogni caso, in testa hanno una check list di quello che serve. Con lo sguardo di ghiaccio, guardano, valutano, scelgono e  vanno alla cassa; con i soldi contati persino di centesimi.

Le mamme “apparentemente organizzate, ma in realtà cazzare”: Io. Ogni volta io. Per sempre io. Io che provo ai bimbi le cose dell’anno passato per vedere quelle che vanno o non vanno più di taglia. Io, che faccio il foglietto con le cose da comprare. Io, che fisso sull’agenda il giorno in cui andare in quel negozio preciso per comprare quelle cose precise, spendendo quella cifra precisa. Io quando alla fine faccio un conto mentale della spesa mi sento una Dea perché ho preso tanto e speso poco. Io, che torno alla macchina cantando e ballando perché sono il genio degli acquisti per i bambini-ma chi mi frega a me – yea so fare – yea faccio le tracce audio alla mia amica, gasata come se avessi risolto il Cubo di Rubik in sette secondi. Io che quando arrivo a casa  e tiro fuori le cose dai sacchetti per bearmi della mia bravura, mi accorgo che mi manca metà delle cose che avevo creduto di comprare. Io che spero che siano rimaste alla cassa (pagate). Io che mi accorgo con angoscia che sullo scontrino non compaiono. Io che devo tornare al negozio e vergognarmi come una ladra, perché scegliendo un vestito, avevo appoggiato circa 5 completini su una mensola e devo riportare delle cose per non spendere un botto e prendere quel mucchietto famoso; perché sennò sono fornitissima per luglio, ma non ho niente per maggio. Io, che torno a casa mogia mogia come un canino della Carica dei 101 nella neve, dubitando della mia intelligenza.

E niente. E’ quello che mi è successo ieri.

Ditemi che anche voi a volte fate delle cavolate e non siete tutte macchine da acquisti. E se necessario, mentite. Vi prego.

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Melassa, Ortica e le altre Me

| Mamma Bradipa ironica, Senza categoria

L’altro giorno mi è capitato che mi chiedessero di descrivermi.

Dopo alcuni istanti di riflessione, ho snocciolato due o tre frasi generiche e me la son cavata, ma la sera, mentre mi lavavo la faccia, mi sono resa conto che se vogliono che mi descriva, devono specificare da quale Me vogliono ricevere informazioni.

No so se capiti anche a voi, ma io sono FORTEMENTE  influenzata dagli ormoni. E la stessa esperienza, visione di film, opinione –  cambia nettamente se mi trovo in una fase o nell’altra.

emozioni

Ammettiamo per esempio che i bambini si ammalino; non che in certi giorni impazzi di gioia, ma sicuramente, sarebbe bene per tutti che accadesse quando sono Arianna.

Arianna è la me attiva, creativa e propositiva, che alberga in me per il minor numero di giorni  al mese (ovviamente). Lei è quella che mi fa scrivere molto, soprattutto cose ironiche e divertenti; quella che programma le faccende/commissioni da fare nella giornata sui Post It; che se piove ok, facciamo qualcosa di divertente o utile in casa, se c’è il sole è subito estate e se i bambini sono malati, si mette la tenuta da guerra e fa fuggire ogni batterio in 24-36 ore!

Arianna lascia il posto ad Ortica. Ortica rischia la rissa. Vomita tutte le cose che fanno imbestialire le altre quattro personalità per tutto il resto del mese; è arguta, furba, pungente; ma anche pesante, complottista e rimuginante. Se avete litigato con Me, ero di sicuro in questa fase. Se mi viene in mente qualche articolo, mi forzo e non accendo il pc. Meglio.
Ovvio che se si sono ammalati i bambini è colpa di qualcuno che ha attaccato loro qualche virus. Odio.

Per fortuna poi riprende le redini Giulia, che abbozza, pensa positivo, cerca conforto e lo offre e si sente felice e soddisfatta. Il suo forte è il bicchiere mezzo pieno: dopo tutto, meglio tosse e raffreddore che il virus gastrointestinale! Ma tutta questa positività aumenta in modo esponenziale gli zuccheri nel sangue e così, una bella mattina si sveglia Melassa.

Melassa è la sedicenne che alberga in Me. Che vede tutto in buona fede, che è romantica, infantile, ingenua. Che può godersi i suoi bambini che non vanno a scuola, Melassa può soffiare i loro nasini prima che siano grandi, Melassa passa le ore a guardarli e la sera Melassa piange persino alla pubblicità sulla stitichezza. Melassa è l’autrice di tutti gli articoli mielosi-teneroni-coccolosi.

Ma poi, come tutte le cose belle e romantiche, finiscono (oddio questa cosa quale me la sta pensando???) e arriva Lacrima, la più indesiderata. Lei si sente inetta, inutile, insoddisfatta, fallita, una madre inabile che ha fatto ammalare i bambini come una totale deficiente, una moglie pessima, una di quelle trasparenti che si ricordano solo quando si muoiono con “Era una brava ragazza”. Figuriamoci se Lacrima scrive. Non sa scrivere, non ha niente di interessante da dire, chiudiamo il blog e ciao.

Per fortuna, ho una buona dose di razionalità dalla mia parte e quindi mi sono organizzata nel cercare di tirare fuori il meglio di ME in ogni giorno del mese e così riesco quasi sempre a mantenere un comportamento adeguato anziché oscillare tra abbracci e vaffanculo. E per questo motivo, non avete mai letto niente di Ortica e Lacrima.

Ma se avete voglia di piangere o di crogiolarvi sull’inutilità della vita, mandatemi un messaggio ed un argomento, sarete accontentate nel più incazzoso e deprimente modo.

 

E a voi capita? Ditemi che non sono sola!!!

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