La maternità obbligatoria prevede 5 mesi di astensione dal lavoro per la gravidanza e la nascita del bambino. Durante questo periodo si riceve dall’Inps una indennità economica in sostituzione dello stipendio.
La maternità obbligatoria prevede l’astensione dal lavoro per i 2 mesi che precedono la data presunta del parto ed i 3 mesi successivi al parto. Se non si hanno particolari problemi di salute durante la gravidanza e non si fa un lavoro considerato a rischio per la gravidanza, si può richiedere la flessibilità della maternità obbligatoria, che prevede l’astensione dal lavoro 1 mese prima della data presunta del parto e 4 mesi dopo la nascita del bambino.
Da quando ho scoperto di essere incinta, ho cominciato a pensare alla possibilità di richiedere la flessibilità della maternità obbligatoria. Più che altro perché in questo modo avrei avuto più tempo per stare a casa con la mia bambina. Ho avuto qualche dubbio al pensiero di lavorare per tutto l’ottavo mese di gravidanza (più che altro perché non potevo sapere come sai stata… se mi sarei sentita stanca o se sarebbe stato troppo faticoso andare ogni giorno al lavoro).
C’è da dire comunque che si può anche fare richiesta per la flessibilità e poi se non si riesce più a lavorare si può interrompere (o mettere qualche giorno di ferie prima di andare in maternità). Dal momento che lavoro in ufficio e non faccio un lavoro troppo faticoso, ho voluto provare a fare la flessibilità. Uno sforzo in più per avere più tempo dopo per stare con la mia bambina prima di tornare al lavoro.
E nonostante i dubbi… ce l’ho fatta!
Per richiedere la flessibilità della maternità obbligatoria è necessario presentare:
- un certificato di un ginecologo del Sistema Sanitario Nazionale (o convenzionato col SSN) che attesti che la gravidanza procede bene senza problemi o complicazioni.
- un certificato del medico aziendale (se il tipo di lavoro richiede la presenza di un medico aziendale) che attesti che il tipo di lavoro svolto non è a rischio. In assenza di medico aziendale, occorre una certificazione del datore di lavoro che attesti che per il tipo di lavoro svolto non è richiesta la presenza del medico aziendale.
Una volta presentati i certificati all’Inps, si potrà lavorare fino alla fine dell’ottavo mese di gravidanza. Ed andare in maternità all’inizio del nono mese di gravidanza. La documentazione deve essere presentata nel corso del settimo mese di gravidanza, alla fine del quale dovrebbe obbligatoriamente iniziare la maternità.
Uno dei dubbi che sento spesso tra le future mamme è legato alla durata della maternità obbligatoria. La domanda viene infatti presentata in base alla data presunta del parto. Se il parto è previsto per il 17 marzo, la maternità obbligatoria comincerà il 17 gennaio (o il 17 febbraio con la flessibilità).
Ma se il bambino non nasce il giorno della data presunta del parto, che succede? I mesi di maternità dopo la nascita vengono calcolati sempre in base alla data presunta oppure in base alla data di nascita effettiva?
Se il bambino nasce PRIMA della data presunta, per la durata della maternità obbligatoria, si tiene in considerazione la data presunta (e quindi non si perdono giorni ma si fanno sempre 5 mesi).
Se il bambino nasce DOPO la data presunta, per i mesi di maternità successivi alla nascita si considera la data di nascita effettiva (e quindi in questo caso si guadagna qualche giorno!).
Con la prima gravidanza, mia figlia è nata lo stesso giorno della data presunta del parto (un evento che capita raramente, soprattutto alle primipare, ma mia figlia è stata puntuale!). E così ho fatto 5 mesi esatti di maternità.
Con la seconda gravidanza, mia figlia è nata 9 giorni dopo la data presunta del parto (in realtà la gravidanza mi è stata posticipata di una settimana perché il concepimento è avvenuto dopo rispetto all’ultimo ciclo, quindi ha tardato solo 2 giorni; ma per la domanda di maternità e la data presunta del parto si fa riferimento alla data dell’ultimo ciclo, quindi è come se fosse nata 9 giorni dopo rispetto alla data presunta). In questo caso quindi alla fine ho fatto 5 mesi e 9 giorni di maternità obbligatoria.
Dopo la nascita del bambino, bisogna comunicare all’Inps la data effettiva, in modo che il sistema possa calcolare automaticamente quando terminerà la maternità obbligatoria.