Bi-test (o tri-test): ecco perché non l’ho fatto

ecografia
Ecografia al bimbo

Insieme ai mille dubbi se fare o meno l’amniocentesi, un’altra possibilità (meno invasiva) mi si prospettava davanti: fare il bi-test o il tri-test. In pratica una combinazione di analisi del sangue e ecografia per determinare una possibilità di rischio in base al risultato dei valori.

Amniocentesi, sì o no?

Il bi-test viene fatto in genere tra la 11° e la 13° settimana di gravidanza e consiste in un prelievo del sangue per valutare il livello di due ormoni prodotti dalla placenta: Beta HCG (lo stesso che si fa per avere la conferma della gravidanza) e PAPP-A. Insieme all’analisi del sangue viene effettuata la translucenza nucale, una ecografia che valuta lo spessore della plica nucale del bambino. I valori di questi elementi permettono di dare la possibilità di rischio di sindrome di Down, Trisomia 18 e Trisomia 13 nel bambino.

Il tri-test è un esame del sangue, che in genere si deve eseguire alla 16° settimana di gravidanza, che valuta il livello di 3 ormoni: Beta HCG, estriolo e alfafetoproteina. Questo esame consente di calcolare il rischio di avere un bambino con la sindrome di Down, ma non rileva altre malattie cromosomiche).

Il bi-test e il tri-test

Visto che ero spaventata dall’amniocentesi, molti mi suggerivano di fare il bi-test. Per questo esame, però, non ho avuto gli stessi dubbi avuti per l’amniocentesi. Sicuramente si tratta di esami più “semplici” rispetto all’amniocentesi, visto che non sono invasivi (si tratta solo di un’analisi del sangue… ed è routine farle in gravidanza… e di una ecografia). Ma ho preferito non farli lo stesso.

Per un motivo in particolare: questi esami non danno la certezza, ma danno solo una percentuale di rischio. Indicano infatti una maggiore o minore probabilità di avere un bambino con la sindrome di Down. Se questa probabilità risulta elevata (in genere se si ha una probabilità su 350 è considerata elevata), allora viene consigliato di effettuare un esame più specifico (e quindi si torna all’amniocentesi) per avere la certezza del fatto che il bambino sia sano o abbia qualche problema.

Quindi alla fine il bi-test da solo non dà certezze. Perché allora sottopormi ad una analisi che avrebbe potuto spaventarmi e basta? So di donne che hanno fatto il bi-test ed il risultato non era buono. Avevano un’alta possibilità di avere un bambino con qualche problema. Ed allora a quel punto si sono quasi sentite obbligate a fare l’amniocentesi, per non vivere nel dubbio per tutto il resto della gravidanza. Ma dall’amniocentesi il bambino è risultato perfettamente sano.

Io poi mi chiedo: come il bi-test può sbagliare, dando una possibilità concreta che ci siano problemi (e poi in realtà non è così), può sbagliare anche nel caso contrario? Magari dando pochissime probabilità che ci siano problemi (e a quel punto la mamma in attesa preferisce non fare l’amniocentesi) e poi invece si scopre che il bimbo ha dei problemi?

Io ho preferito evitare un esame che non mi avrebbe dato solo una percentuale e una probabilità, invece di darmi certezze. Se volevo certezze, avrei dovuto fare l’amniocentesi. E basta.

E voi invece? Avete fatto il bi-test o il tri-test? Raccontatemi la vostra esperienza, se vi va!