LA SCALA DI CRISTALLO
Ogni tanto bisogna ricordare a se stessi il cammino che si è percorso per arrivare dove si è oggi.
Qualche giorno fa qualcuno ha postato questa poesia, che non conoscevo, sulla mia bacheca e da allora la leggo e la rileggo trovando nuovi spunti di riflessione ogni volta.
Ho pensato ai pianerottoli sui quali mi sono fermata.
Agli angoli che ho voltato
Alle assi e ai chiodi superati coi piedi nudi. E anche al buio pesto.
Ma oggi sono qui, a metà della scala. E quelle assi sconnesse, quei pianerottoli e quel buio non mi fanno indietreggiare più, anzi.
Mi spingono a salire ancora
Ecco la poesia:
Bene, figliolo, te lo dirò:la vita per me non è stata unascala di cristallo.Ci furono chiodie scheggeed assi sconnesse,e tratti senza tappeti sul pavimento –nudi.Ma per tutto il temposeguitai a saliree raggiunsi pianerottoli,e voltai angolie qualche volta camminai nel buiodove non era spiraglio di luce.Così, ragazzo, non tornare indietro.Non fermarti sui gradiniperché trovi ardua l’ascesa.Non cadere oraperché io vado avanti, amor mio,continuo a saliree la vita per me non è statauna scala di cristallo.
Langston Hughes