Il mio parto difficile: la nascita di “Martina” l’urlatrice

Ero già oltre termine da più di una settimana (14 giorni esatti se si tiene conto di una ridatazione che anticipava di 5 giorni la data presunta del parto) quando vengo ricoverata dopo varie insistenze del mio ginecologo quel venerdì 24 settembre. In ospedale infatti mi avevano fissato l’induzione al parto la domenica successiva, ma fortunatamente il mio ginecologo ha insistito affinchè fossi ricoverata prima. Quella mattina sveglia di buon ora, niente colazione, popi dopo tutta la trafila burocratica vengo messa in una stanza travaglio dove arrivano 2 ostetriche gentilissime ad attaccarmi al monitoraggio. Dopo pochi minuti, quando l’ostetrica passò per controllare che tutto andasse bene, la brutta sorpresa.. Mia figlia era in forte sofferenza fetale, occorreva un cesareo d’urgenza. In pochi istanti mi sono trovata con le gambe bendate, depilata e con le flebo infilate nel braccio su una barella diretta in sala operatoria, dove il mio ginecologo mi stava aspettando. Se qualcuno mi chiedesse di descrivere cos’è il terrore dovrei ricordare quei momenti per poterlo rendere al meglio! Mentre i dottori mi operavano io continuavo a pensare che non avrei mai voluto veder la mia bimba, quell’esserinoche mi aveva privato dell’emozione di un parto naturale, essendo io psicologicamente non pronta a staccarmi da lei! Sono convinta infatti che le doglie ed il travaglio servano proprio ad arrivare a desiderare il distacco dal proprio bimbo, cosa che a me era stata negata. Poi sentivo parlare i dottori di liquido tinto, tessuto necrotizzante in placenta e che se mi fossi già trovata in ospedale probabilmente la mia bimba sarebbe morta dentro il mio grembo. Appena uscita Martina è stata soprannominata dai medici e dagli infermieri “Martina l’urlatrice”, perchè nonostante fosse di un blu spaventoso non smetteva un attimo di urlare!! Poi l’incontro con lei.. Me l’hanno appoggiata qualche istante sul seno, e Martina si è zittita immediatamente.. In quel momento si è creato un legame indissolubile con lei, ho capito che lei aveva bisogno di me almeno quanto io di lei! mi aveva reso mamma e questo non poteva essere in alcun modo oscurato da niente e da nessuno. Ora ho anche un altro figlio a cui sono legatissima, ma il ricordo di quel parto difficile ancora oggi mi ricorda di quanto amore ho provato appena l’ho vista, e mi ha fatto capire che qualsiasi parto, bello o brutto che sia, è il momento magico in cui avviene il primo incontro con la persona più importante della tua vita. Grazie bimbi miei di essere nati!!!

3 risposte a Il mio parto difficile: la nascita di “Martina” l’urlatrice

  1. Olga scrive:

    Io ho avuto un parto naturale, con ben 13 ore di travaglio con dolori che urlavo come matta; avrei avuto tutto il tempo per cominciare a desiderare di staccarmi dalla mia figlia, ma cio’ non e’ accaduto! Infatti dopo il parto ho sofferto tanto di baby blues, causato principalmente dalla non accettazione di non essere piu’ incinta, di non avere piu’ la mia bimba dentro di me; pensa che eviavo di toccarmi la pancia perche’ sentire l’assenza del pancione mi faceva piangere dirotto. Adesso sono passati 4 mesi ma non direi di essere “guarita” del tutto, proprio in questo periodo l’anno scorso avevo appena scoperto di essere incina e ora tutto mi ricorda di com’era magico allora. Ancora oggi se vedo nei negozi i vestiti premaman mi viene da piangere, perche’ quei reparti non sono piu’ per me. Ti racconto tutto questo solo per toglierti il rancore di non aver avuto il parto naturale: non cambia niente, chi ha difficolta’ di staccarsi dal bambino, l’avra’ con qualsiasi tipo di parto, bisogna lavorare per cambiare dentro, invece di accusare gli eventi esterni, il problema sta dentro di noi.

  2. Alessia scrive:

    Grazie Olga! Ho fatto un grosso lavoro su di me nei primi mesi di vita di mia figlia, e sono riuscita ad accettare l’idea di quel parto un po’ “bizzarro”.. Ho anche sofferto di depressione post partum per 4 anni circa, e in terapia ho capito molte cose di me. Ti ringrazio per avermi rassicurato sul fatto che non ho perso tutto non facendo un parto naturale. Per me è importante.
    Grazie!

  3. giuseppina scrive:

    ciao sono giuseppina vi racconto la mia storia,io tra un paglio di settimane partorico e cio tanta paura xke so qll ke dv passare xke qst non e il primo bimbo ma il 3 e mi sta prendendo un po di paura sai xk?xke io dal primo bambino ke ho avvuto mi anno sembre stimolata e con qst anke mi devono fare la stimolazione e non so qnt ore faro in travaglio il primo bambino il travaglio e stato mezora,la seconda 5ore e adesso non so qnt ore mi faro spero pochexke ho una paura inmensa….mi spiegate xke le acque non si rompono finiti i mesi e la settimana di ostretica io non capisco qst xke me li rompono loro le acque dopo due figli…ciao e grazie di avermi ascoltata

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