Tempo in quantità o di qualità

Tempo in quantità o di qualità.

Diventare mamma, ed essere una mamma che ha vissuto entrambe le condizioni sia di lavoratrice che di “casalinga” mi ha messo davanti a questo dilemma: ai miei figli devo dedicare tempo in quantità o di qualità?

La risposta non è semplice e probabilmente la risposta giusta non esiste nemmeno.

A questo proposito, ricordo di aver letto un bellissimo pezzo del filosofo Galimberti ,“La nostra società ad alto tasso di psicopatia non è adatta a fare figli”. Che tradotto in parole semplici significa che la nostra società, come è impostata, non ci permette di dedicare loro abbastanza tempo.

Questo in una famiglia in cui entrambi i genitori lavorano effettivamente è vero.

Torni a casa tardi dall’ufficio o dal lavoro, stanca e magari pure un po’ nervosa perché la giornata non è andata molto bene.

C’è la cena da preparare, la doccia da fare, magari i panni in asciugatrice da sistemare ( non stirare perché è impossibile avere il tempo di farlo!). Vuoi essere in due a fare tutto, ma in un attimo è ora di mettere i bambini a dormire e ti accorgi di non aver nemmeno avuto il tempo di leggergli un libro.

Oppure c’è il caso del part time 30 ore. Torni a casa anziché alle 18:30 alle 15:30. Hai guadagnato circa 3 ore che effettivamente possono fare la differenza, anche se le faccende in casa, si sa, sono sempre troppe.

Poi c’è la mamma che non lavora, a tal proposito vi linko a questo articolo Mia moglie non lavora. Il post su Facebook diventa virale.

In tutti e tre i casi vi assicuro che dedicare del tempo di qualità non è semplice.

Nel primo caso perché il tempo è comunque troppo poco, e nel caso della mamma casalinga perché tutte le faccende di casa ricadono su di lei e, anche se per chi non lo vive è difficile a credersi, non è semplice ritagliarsi del tempo che sia esclusivo per i bambini.

Vi posso assicurare che sola a casa con due bambini, certe sere sono cosi stanca che vorrei piangere.

E troppe volte mi sento in colpa per non aver dedicato lo abbastanza tempo di qualità, impegnata com’ero nelle faccende di casa e del mio blog.

Quando Galimberti parla di società, credo faccia riferimento all’attuale impostazione della società dove spesso coppie giovani sono lontane dalle famiglie di origine e senza aiuti.

Una volta il nucleo familiare era molto più unito. Si abitava vicini e nonni, zii e parenti partecipavano attivamente alla crescita dei più piccoli. La neomamma non era mai lasciata sola e i tassi di depressione post parto erano decisamente più bassi.

Con la crescita delle metropoli questi nuclei familiari si sono sfaldati e paradossalmente le famiglie sono molto più sole.

Ecco perché il tempo non basta mai ed è difficile dedicare tempo in quantità e di qualità ai più piccoli.

Conoscete il detto “si stava meglio quando si stava peggio”… IO credo che per certe cose sia vero.

E voi cosa ne pensate?

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Pubblicato da mammansia

Nata a Modena nel 1982, laureata in MATEMATICA. Mamma di due piccoli terremoti e lavoratrice nel campo informatico.

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