La tecnologia in mano ai bambini. Si, no. forse?

La tecnologia in mano ai bambini. Si, no. forse?

I bambini di oggi bene o male nascono immersi nella tecnologia.

Al loro primo vagito siamo pronti a fotografarli, e già durante le prime ore di vita le loro foto circolano già tra amici e parenti.

Siamo noi stessi i primi utilizzatori delle tecnologie moderne.

I bambini imitano i genitori, non c’è quindi nulla di strano in un bambino che già a due anni di vita sappia usare alla perferzione uno schermo touchscreen.

In tutto questo l’opinione è divisa. C’è chi ci vede il male assoluto, e chi non ci vede nulla di che.

Sono scelte. Ogni genitore ha diritto di scegliere come crescere il proprio bambino.

Ci sono famiglie che per scelta non hanno nemmeno la tv in casa e ci sono famiglie che esattamente al contrario l’hanno accesa ventiquatt’ore su ventiquattro.

Io, come ben sapete, non mi metto su alcun piedistallo e non giudico nessuno.

Quello che io penso è che i cellulari in mano ai bambini possano essere dannosi via per le onde elttromagnetiche che emanano. D’altra parte se fanno male ad un adulto è ovvio che ad un bambino non facciano affatto bene.

Oltre a questo c’è il problema dei contenuti, difatti è sempre possibile che i bambini finiscano a vedere video non adatti a loro nonostante i filtri impostati sul telefono o sul pc.

Come premesso però, è inevitabile che i bambini siano attratti dalla tecnologia, dai tablet, dai computer e dai cellulari.

E a mio avviso non c’è niente di male nel permettere a loro di avvicinarsi alla tecnologia. Prima o poi è un mondo che dovranno conoscere, fa parte della loro vita e ne farà parte sempre.

E sbagliato vedere la tecnologia come un nemico, è nemico solo ciò che non si conosce.

Ai miei bambini ho scelto quindi di regalare La Clemstation 5.0 che non è ne un pc ne un tablet.

Si tratta di una consolle educativa a misura di bambino.

Dotata di scermo touch screen di ottima sensibilità e carica di contenuti aggiornabili semplicemente collegandosi tramite un pc alla app dedicata.

All’interno si trovano giochi educativi, e-book, favole animate, enciclopedia e fotocamera. Insomma tutto ciò che serve a un bambino per iniziare ad avere un primo approcio nel mondo digitale.

Il processore è veloce e l’utilizzo intuitivo ed alla portata di bambino.

Con questa consolle ho eliminato i problemi sia delle onde dannose, che dei contenuti indesiderati e mia figlia è molto felice perché ha la sua personale consolle.

Io in questo modo ho trovato il nostro personalissimo equilibrio tra tecnologia e non-tecnologia.

Ovviamente nel presentare la tecnolgoia ai miei bambini non mi sono limitata alla clemstation ma al piccolo Enea ho regalato anche la classica  macchinina telecomandata con cui, a onor del vero, si diverte molto di più il papà! Questo giocattolo serve a sviluppare la manualità, l’orientamento spaziale e la comprensione della relazione causa-effetto. Nonchè a prendere dimestichezza con un vero e proprio telecomando.

Ma in un mondo ultra tecnologico non mi andava di mettere da parte i giochi classici, quelli di movimento di corse, di urla e sudore così spesso lo faccio giocare con  Tira e segna clementoni. Lui si diverte tantissimo a lanciare la pallina e gridare “goalllllllllll”.

Vi va di raccontarmi la vostra esperienza e il vostro approccio con la tecnologia in mano ai bambini?

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Pubblicato da mammansia

Nata a Modena nel 1982, laureata in MATEMATICA. Mamma di due piccoli terremoti e lavoratrice nel campo informatico.

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