La solitudine del figlio unico

PREMESSA: Sono stata figlia unica per otto anni. Praticamente tutta la mia infanzia l’ho passata da figlia unica e la cosa ha avuto i suoi aspetti positivi e i suoi aspetti negativi. In questo articolo parlerò solo degli aspetti negativi, perché, per quella che è la mia esperienza, avere una sorella è stato un grandissimo arricchimento.

In questo articolo parlerò di come avere una sorella abbia cambiato certi aspetti della MIA personalità. Si tratta dunque della mia esperienza e non di una brutta generalizzazione dei figli unici.

Se siete figli unici non  prendetela sul personale perché vi sto parlando di me.

Senza fratello
Senza fratello

Il figlio unico è inevitabilmente SEMPRE al centro dell’attenzione. Forse anche troppo a dire il vero. Difficilmente impara a sapere mettersi da parte ed aspettare il proprio turno.

Il figlio unico gode dell’esclusiva in tutto e per tutto. L’esclusiva dei giochi, delle coccole, degli affetti e del tempo libero dei genitori. Per questo il figlio unico può fare fatica a condividere cose materiali e cose non materiali.

Con fratello
UN anno dopo con fratello

Essere figlio unico significa crescere con più lentezza, essere costantemente con le spalle parate. Rimandare la conquista della propria autonomia. Difatti una mamma avrà molto più tempo da dedicargli e inevitabilmente rimanderà la necessità di render autonomo il proprio figlio.

Il figlio unico è un unico accentratore oltre che di attenzioni anche di obiettivi e desideri dei genitori. Tutte le aspettative si concentreranno inevitabilmente su di lui, limitando la sua autonomia decisionale che, faticherà a uscire. Essere poi l’unico portatore degli obiettivi dei proprio genitori è anche un fardello pesantissimo. Sicuramente poco piacevole da portare.

E in tutto questo il figlio unico, secondo me, è un figlio molto solo. Solo, perché la compagnia di un adulto non sarà mai paragonabile alla compagnia di un bambino. Per quanto un adulto possa essere bravo non sarà mai libero dai condizionamenti mentali come un bambino e i giochi saranno sempre limitati.

Un figlio unico possiede tutto tranne un amico o un amica sincera e disinteressata quanto può essere un fratello o una sorella.

Non ha un complice con cui allearsi contro i genitori. Qualcuno che a casa gli copra le spalle.

Ha tanti giochi tutti suoi ma nessuno con cui condividerli.

Non ha un coetaneo con cui arrabbiarsi, litigare, sfogarsi e alla fine fare pace. Perché con un fratello o una sorella devi fare pace per forza.

Ma sopratutto un domani, da adulto, quando i genitori non ci saranno più non avrà una persona che sarà al suo fianco qualunque cosa succeda.

Certo direte voi, molte di queste cose il figlio unico può trovarle in un amico. Giusto! ci sono amici che diventano come fratelli. Ma non lo sono del tutto. Credetemi è diverso!

Un fratello o una sorella sono un dono per cui , da grandi, non si smette mai di ringraziare i genitori!

Grazie alla mia sorella per esserci!

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Pubblicato da mammansia

Nata a Modena nel 1982, laureata in MATEMATICA. Mamma di due piccoli terremoti e lavoratrice nel campo informatico.

2 Risposte a “La solitudine del figlio unico”

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