Sensi di colpa…ma anche no.

Ho appena letto un post sull’Huffpost.com. Il titolo è “Lettera di scuse al mio secondo figlio”. 
Mi associo.
Quando ero incinta del Principe ho ricamato per lui all’incirca 30 bavaglini, di tutti i toni dell’azzurro, qualcuno giallo, altri turchesi.
Quando é nata la Principessa ha usato molti bavaglini con il nome “Claudio” ricamato. Di suoi ne aveva due, fatti da una mia amica.
Quando il Principe era piccolo compilavo con grande dedizione album di foto, ordinati e con il racconto della vita che trascorreva, i suoi progressi, la sua prima ciocca di capelli tagliata e cose oserei dire fondamentali, il tutto ovviamente e parallelamente descritto con dovizia di particolari nel suo “quaderno dei ricordi”: il primo “aaaa”, la prima parola di senso più o meno compiuto, il referto del pronto soccorso del suo primo passo rovinosamente finito sull’unico mobile che avevamo in sala…. Insomma dai chi non avrebbe piacere di avere i ricordi dei suoi primi anni di vita?? Quanti anni? … Direi 3. Certo. 3. Perché poi é nata la sorellina. E da qui il nulla. Bé, non proprio il nulla, perché il “quaderno dei ricordi” della Principessa l’ho comprato. L’ho spostato, spolverato più volte, rimesso a portata di mano. Ma nulla. Non ho mai avuto tempo di scrivere che… Che… Che… Accidenti ha già 3 anni anche lei! Parla, canta, e mi recita i libri in rima a memoria. 

Siamo stati tra i primi ad avere figli tra i nostri amici, dunque Claudio é sempre stato vestito di tutto punto, con cose nuove di zecca, da capo a piedi. Livia veste con onore e gloria le tute di Cars e i pigiami di Spiderman. Del resto il film che più le piace è Shrek, perché Fiona fa i rutti!
Ricordo la prima febbre del Principe, a 9 mesi, quando inizió il nido. Ricordo la prima bronchite della principessa, a 6 settimane, dato che il fratello le smocciolava addosso e non me la sentivo di dirgli “Non baciare tua sorella che sei appena tornato dall’asilo e hai il moccio verde!”.
Lui la abbracciava, la baciava, le leggeva, a modo suo, le favole dai libretti. E lei rideva, con lui come mai con nessun altro.
Poi lei ha iniziato a gattonare, e a camminare, e lui a strapparle i giochi di mano. Così ha imparato anche lei a dire “è MIO”. Solo che il tono di voce di lei è mille volte più alto di quello di lui.
E adesso litigate, vi abbracciate, e poi litigate. Dopo di che ridete giocando insieme. Credo ci sia una sorta di personalità dissociata nei miei figli.
Complici e nemici. Amici e rivali.
Ma una cosa sono sicura di avere regalato alla mia seconda figlia, un regalo che Claudio non avrà mai, un dono di inestimabile valore: un fratello maggiore. Lui, figlio unico, con genitori senza esperienza. Lei, seconda figlia, con due genitori leggermente “navigati” e con un fratello che le fa da apripista in qualsiasi esperienza: scuola, malattie, crescita…
I ricordi invece cerco di mantenerli vivi attraverso il mio blog, il mio canale Youtube. E forse, più di un “quaderno dei ricordi” rimarranno nel tempo, il tempo che si vede scorrere attraverso una bimba portata in fascia sulla mia schiena mentre recensisco un seggiolino da bagno, e un video di un aspirapolvere con il mio 6enne e la mia 3enne che vogliono dire la loro sulla spazzola a turbina (Http://youtu.be/cPQYGF0l2D4).
Dunque io non chiedo scusa, perché, alla fine, ho fatto il massimo di quel che ho potuto, ogni giorno facciamo sempre il massimo di quel che possiamo.
Chiederei solo che, un domani, lo sapessero.

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