Pensieri da 8 Marzo…ma anche no

Quando penso alla Festa della Donna mi viene in mente Mary Poppins. È stata la prima volta che mia mamma mi ha spiegato che anni fa le donne non erano considerate come gli uomini. Se avete visto il film sapete perché gliel’avevo chiesto. E ho imparato la canzone delle Suffragette.

Sono passati anni. Ma ancora mi ricordo quella spiegazione.
La mia mamma lavorava, e anche mio papà. Lei stirava. E anche mio papà. Lei ci preparava per la nanna. E anche mio papà.
Entrambi.
Questo mi hanno insegnato i miei genitori.

L’8marzo non va dimenticato.
Ma personalmente non l’ho mai festeggiato. Anche se il mio papà le mimose le ha sempre portate alle sue tre donne.
Trovo ovviamente squallido festeggiare oggi andando in qualche locale con amiche a vedere un uomo che si spoglia o cose del genere.

Gli auguri vanno per me a tutte le donne, inutile dire ogni giorno.
Alle donne che combattono per essere non uguali agli uomini. Perché noi donne siamo diverse. Gli auguri sono per le donne che restano donne. Quando lavorano, quando sono ai primi piani, quando sono ai vertici, quando sono mamme, quando sono amanti, quando combattono. Alle donne che combattono per un lavoro, per una vita normale, per un figlio che non arriva, per non volere un figlio, per un amore non voluto, per un amore non desiderato.
Donne che soffrono ce ne sono tante ancora, troppe.

Tempo fa su facebook una mia amica ha scritto:

” Da quando sono bambina ho sempre pensato che avrei avuto una figlia femmina.
Non so perché, l’ho sempre immaginata, e sognata così.
Poi sono cresciuta. Ribelle no, ma forte si. Con una identità marcata. Di donna. Donna che lavora. Che ama. Che lotta. Lotta nelle grandi cose, e nelle piccole. Lotta per essere chiamata “dottore” e non “signorina” semplicemente al pari degli uomini che fanno il suo stesso mestiere.
Donna che si cura, ceretta, piega, taglio, abiti, yoga, alimentazione sana. Ma allo stesso tempo sa uscire struccata ed in tuta.
Donna che va dal parrucchiere, perché è bello farsi coccolare, massaggiare la testa con lo shampoo…. Ed inorridisce a sentire i discorsi dal parrucchiere.
Non perché si parli del tempo. O di Sanremo, o di Belèn, o della tizia che ha l’amante …. Quello va benissimo, stacco la testa la faccio fumare un po’, e mi alleggerisco di peso oltre che di capelli.
Ma sto male quando mi raccontano della “tredicenne della nostra cittadina (W la Brianza…) che per dare la prova d’amore al fidanzato, si riprende durante un atto di autoerotismo” – e fin qui …sorrido … pensando all’ingenuità – “no, ma non è finita: si riprende ed il video finisce su internet e lo vedono tutti” – … povera penso io ….ci siamo …. Ma il commento generale è “se fosse mia figlia, che vergogna” !!
Se fosse mia figlia ?????? Se fosse mia figlia le direi che è scema a dare certo materiale in giro.
Io mi vergognerei, mi sentirei un genitore fallito se LUI fosse mio figlio. Colui che quel video, privato, delicato, magari troppo spinto e poco consapevole vista l’età di lei, lo ha reso pubblico.
Colui che ha fatto esattamente come 20 anni fa al mio liceo, quando M chiese alla fidanzata N di poterle fare una foto nuda, per sé, e poi la fotocopiò appendendola a scuola. Non sono cambiati i tempi, ma solo i mezzi tecnologici (youtube e facebook hanno velocità e raggio d’azione molto più elevato delle fotocopie nei cessi di liceo…) e purtroppo, non è cambiata la cultura.
Quella cultura in cui si vergognano di genitori di LEI. Non quelli di LUI.
Che per la cronaca, è stato denunciato per la diffusione del materiale.

Madre non lo sono (non ancora ? non lo sarò ?) ma inizio a pensare di volere un figlio maschio.
Perché vorrei crescere un Uomo. Questa è la sfida vera. Un uomo che rispetti la donna dal profondo. Un uomo che sappia essere forte quando deve difendere. Un uomo che si vergogni dei suoi coetanei che violano l’intimità delle sue coetanee.
Non vorrei un figlio maschio per dire “meno male che ho figli maschi così non devo temere per la loro incolumità o per la loro reputazione” (altra gettonatissima frase, oggi) ma per dire: sono orgogliosa di lui. “

Grazie Cara Claudia, perché io un figlio maschio ce l’ho.
Grazie perché leggendo le tue parole ho ricordato ancora una volta quanta responsabilità ci sia nella parola mamma.
È vero, la più grande sfida di oggi per le donne è quella di crescere i futuri uomini, perché saranno loro a rispettare le future donne.
Ed io voglio poter sempre dire ” Sono orgogliosa di mio figlio Claudio”.

P.s. … e auguri a te Mia Cara Amica Claudia, da sempre, anche se lontane, anche se diverse. Non sapevi ti avrei “rubato” le parole…ma so che non ti dispiacerà.
Auguri perché sei una donna che a me piace, che merita, che combatte, che pensa.
Ti voglio bene.

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Un commento su “Pensieri da 8 Marzo…ma anche no

  1. Complimenti alla tua amica Claudia, e complimenti a te per aver condiviso questo potente e bellissimo messaggio.Io ho una figlia femmina, e un figlio maschio, e voglio crescerlo con l'idea profonda del rispetto, e non mandarlo a briglia sciolta per il mondo, tanto è maschio, può fare ciò che vuole! Finché NOI donne non cambieremo questo modo di vedere le cose, ci saranno sempre uomini che picchieranno, oltraggeranno, molesteranno e violeranno in qualunque modo possibile le donne.Un abbraccio

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