Rooming In…quello vero però!

 Leggo spesso articoli sulle riviste dedicati a quest’argomento, ma pochi ne trattano con la dovuta serietà.
L’altra sera, nella seduta di relax sul water (ormai  mi chiudo in bagno solo per leggere, anche solo 5 minuti in pace!), leggevo a tal proposito una paginetta sulla rivista “Un pediatra per amico”, e ho pensato: “Oh  finalmente qualcuno che sa di cosa parliamo!”.
La prima volta che ho letto del Rooming In è stata su un volantino del nuovo Reparto Maternità di Vicenza, e con un bel Wow pensavo di aver capito di cosa si trattava: facile no, ti mettono il neonato accanto e ti arrangi. Ma..scusate..come mai a Vicenza c’è il nido??? A che serve se il neonato lo tieni accanto notte e giorno???<br />Poi le mie amiche e conoscenti hanno iniziato a partorire, e i racconti, e le domande, e le critiche: ho capito che se in un ospedale ti portano il bambino quando hanno tempo, anche 24 ore dopo un cesareo o 6 ore dopo un parto naturale..NON E’ ROOMING IN!!!!! E’ un RoomingIn  mischiato con servizio Nursery classico.
Ho già scritto in altri post della mia esperienza a  San Bonifacio, ma desidero chierire bene come ho vissuto io l’esperienza del Rooming In.
Quando è nato il mio cucciolo l’hanno messo nella culletta di fianco a me nella sala parto, e sono uscita dalla sala parto spingendolo.. e da allora è sempre stato accanto a me, notte e giorno, sempre.
Questo è un vero Rooming In!
La prima notte l’ho trascorsa a guardare il piccolo. Ero innamorata e terrorizzata…Possibile che nessuno lo venisse a controllare? Che angioletto! E dormiva così sereno e tranquillo! E io zero! Mai chiuso occhio!!! Che cretina!!!! Ho imparato a cambiarlo da subito, da sola, facendo finta fosse la cosa più naturale del mondo…lo attaccavo al seno con mille dubbi: sarà la posizione corretta, ma respira, ma così ciuccia o dorme.. ecc..
Che poi, mi dico, che cavolo di paranoie mi facevo? E’ tutto così naturale! Eppure non credo di essere stata l’unica ad avere queste ansie e a pormi mille domande.
A posteriori posso dire che il Rooming In per me è fondamentale. Ho iniziato a sintonizzarmi sulla “Frequenza di Nanerottolandia” da subito, io e lui e lui con me, a capirci, a conoscerci. Tornati a casa sapevo già cosa faceva di notte, perchè ne avevo GIA’ trascorse 3 con lui: sapevo se quel mugugnio era l’antepiantoterribile o se forse si sarebbe risolto entro pochi secondi. Lo sapevo.. ma chi non ha la possibilità di viversi il proprio figlio fin da subito non lo sa da subito! Certo, lo impara dopo, mica ci vuole chissà che, ma per me avere già le prime istruzioni quando sono tornata a casa ha significato tanto. Davvero. Almeno ho evitato il panico da ritorno, perchè quel panico l’avevo vissuto in ospedale, dove appena alzavo il telefono arrivava una puericultrice, o potevo chiedere alle mamme del reparto. Le mamme che incontri sono preziose!!
Ad alcune mamme il Rooming In non piace, perchè ovviamente dopo il parto si è stanche, e la mancanza di una Nursery non permette il riposo, anche perchè se tuo figlio non piange, non vuol dire che non piangano gli altri accanto a te o nelle stanze vicine. Ad esempio mi ricordo che qualche stanza più in là rispetto alla nostra c’era una piccola aquila che urlava sempre. La seconda notte la mia vicina di letto Erika mi disse “Socchiudiamo la porta?” Grande Erika! E così abbiamo riposato tutti e 4.
Non sottovalutiamo l’aspetto allattamento! Con il Rooming In le poppate te le regoli tu mamma, senza che ti portino il neonato già in preda ad una crisi isterica o in fase letargica totale. Tra l’altro se ne sentono di storie in cui danno il latte artificiale o soluzione glicata o ciucci per tenerli buoni in nursery. E tutti questi espedienti influenzano un buon inizio di allattamento. In pratica il neonato e la mamma non vivono i propri ritmi, personalissimi, ma vivono i ritmi lavorativi del personale dell’ospedale. Non mi pare una buona cosa…
E ti insegnano che il neonato va svegliato con semitorture: solletico sotto i piedi, dietro le orecchie, o cose del genere.. ma se gli hanno dato latte poco prima è ovvio che non ha voglia di ciucciare dalla tetta, no??!!
E quante volte ho consigliato alle mie amiche “Fatti portare il cucciolo e attaccalo!”.. e la risposta “Eh ma sai non voglio disturbare, mi guardano sempre male”. Ti guardano male?? Eh ci credo, ma pensa te che una mamma si sente di troppo nel chiedere di poter attaccare suo figlio al seno!!!! E i papà? Chi ci pensa ai papà? In molto orspedali possono stare con la mamma e il piccoletto solo 1 o 2 ore al giorno. Pochissime! Magari di sera, quando c’è l’invasione dei barbari parenti ed amici, e, tra l’altro, quando i neonati sono solitamente più nervosi perchè stanchi.
Non per essere ripetitiva, ma a San Bonifacio fratellini/sorelline e papà possono stare con la mamma e il nuovo arrivato dalle 12 alle 21.30. Oh ecco che aiuto! E’ un grandissimo aiuto per la famiglia! Davvero!
Almeno per me lo è stato.

Eh già mi vedo Claudietto che arriva e vede Livietta, e a me mancava così tanto, e lo abbraccerò e riempirò di baci! E mi commuoverò, lo so!
Io cerco di fare la cosa migliore per i miei cuccioli, il sonno in qualche modo lo recupererò, la stanchezza passerà.. forse quando andrò in pensione, certo, ma per ora credo che il Rooming In mi aiuterà anche questa volta a capire più in fretta la mia cucciola.
Adorabile Illusione…..

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7 commenti su “Rooming In…quello vero però!

  1. Che dire Paola..condivido perfettamente il tuo punto di vista sulla presenza dei papà in ospedale. Trovo sia una vera cattiveria impedire ai neopapà di passare del tempo in ospedale con mamma e bebè..anche perché voglio dire può essere che siano gli stessi papà ad avere delle domande da porre al personale dell’ospedale e dubito fortemente che nell’ora e mezza a disposizione (per esempio a vicenza) ci sia chi riesce a soddisfare le proprie curiosità!Per quanto concerne invece il roomingin nel vero senso della parola, ossia l’avere il bimbo sempre con sé.. qst è una cosa che mi terrorizza ed entusiasma allo stesso tempo! E se non so che fare??? Per carità.. non che a casa ci sia qualcuno a venire in mio soccorso, ma ho paura che la stanchezza giochi un brutto scherzo…

  2. E' proprio questo il bello! Almeno i dubbi più atroci ti vengono subito e in ospedale hai qualcuno subito a disposizione. La stanchezza…quella inizia con il parto.. e non ti abbandonerà mai più!!!!! Ti ho sollevato il morale?????

  3. Ah benissimo 😛 ora mi sento molto meglio!!! ehehe!!!! Ti ringrazio!!!A dire il vero sono contenta che ci sia la possibilità di confrontarsi immediatamente, anche solo con la compagna di stanza. Penso che dubbi e altro siano all'ordine del giorno per non dire del minuto!!!Sono convinta che però è meglio affrontare il panico subito piuttosto che rientrare a casa e venire colti dalle paranoie appena varcata la soglia di casa.

  4. Martina il said:

    Allora gli States sono davvero all'avanguardia. Qui il rooming in e' la prassi, il cucciolo esce con te dalla sala parto e lo spingi nella tua camera. Si allontana e va nella nursery solo per fare il bagnetto (questa e' una novita', Caterina l'hanno lavata direttamente in sala parto, memorabile il suo video incazzosissima, mentre a novembre Penelope l'hanno lavata dopo 9 ore dal parto, pare che l'ultima tendenza dei pediatri sia quella di aspettare che la temperatura corporea del cucciolo appena espulso si stabilizzi prima di lavarlo, e in effetti, se ci pensi, ha un senso) e se lo chiedi tu, per riposare un paio d'ore. Io so solo che con Penelope, quando l'hanno portata via per farle il bagnetto, dopo due ore mi sembrava di impazzire senza di lei, ed ho chiamato la nurse chiedendole di poterla avere subito in camera. Per quanto riguarda gli orari…non ci sono qui: mio marito, mia mamma e Caterina sono venuti quando hanno voluto, per tutto il tempo che volevano. Con Caterina mio marito ha dormito con me e con Penelope si e' fermata mia mamma a fare la notte. Che lusso, capisco che sono stata davvero fortunata. Ma diciamo a tutte che, se potete scegliere, scegliete di avere vicino il vostro cucciolotto, voi ne avete bisogno e lui piu' di voi ;-)vado a nanna, della serie "la stanchezza non si recupera piu'", anche se io devo dire che i parti in se' li ho recuperati velocissimamente, sono le notti successive che mi hanno stesa 😉

  5. Parole sante!Anche noi rooming in, anche noi contatto.. da sempre.. alla notte lo mettevo a dormire vicino a me, era piccolino tra i piccolini, sapevo che il mio corpo lo avrebbe scaldato e tranquillizzatoAlcuni dubbi sorgono proprio a causa di questa disinformazione (agghiacciante quanto vero l'esempio della mamma timorosa di distrurbare le infermiere del nido)Grazie per aver condiviso questi pensieri

  6. Io ho partorito a Vicenza e posso riportare la mia personale esperienza: ho avuto un partolampo, in 3 ore ero dilatata e Emma è uscita senza problemi.Me l'hanno appoggiata subito sulla pancia e siamo state vicine per circa mezz'oretta, ovviamente anche con Nicola vicino.Poi l'hanno portata in reparto, lavata e messa al nido. Io sono rimasta 2 ore in sala parto in osservazione e alle 23 mi hanno portato in reparto.Ho rivisto la mia bimba alle 5 della mattina dopo.Credo che se non avessi avuto le 2 ore in sala parto e quelle poche ore di riposo da sola in reparto, sarei morta…. nel senso che mi sono servite moltissimo per metabolizzare quello che era capitato, ero diventata mamma a tutti gli effetti in mezza giornata!!!Da Emma poi mi sono separata solo nell'orario delle visite la sera e qualche mezz'oretta per una doccia le 2 mattine che ho passato in reparto.Me la sono tenuta sempre vicino tutte le notti e tutti i momenti possibili.Altre mamme invece decidono di lasciare il bimbo al nido e questa deve essere una scelta possibile, se una è stanca e ha bisogno di riposare deve poterlo scegliere… poi al rientro a casa probabilmente (o forse no) avrà più difficoltà. ma intanto ha potuto riposarsi… penso a quelle con travagli e parti infiniti che arrivano stremate oppure a quelle che fanno il cesareo e non hanno neanche la forza di tenere in braccio il bimbo.Secondo me deve poter essere una scelta il rooming in "totale", la scelta dell'ospedale in cui partorire deve essere fatta informandosi bene su tutti gli aspetti del reparto maternità.

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