Cesareo programmato, come si svolge.

Come si svolge un cesareo programmato?

Questo è un articolo che avrei pagato oro per averlo potuto leggere quando toccava a me, quindi ci tengo particolarmente e cercherò di essere il più realistica possibile.

C’è chi ha mesi per prepararsi a questo evento, chi ore, chi giorni e chi si trova ad affrontarlo a sorpresa dopo un travaglio. Io ho avuto anni per prepararmi mentalmente (perchè sapevo che lo avrei fatto), ma nonostante tutto quel giorno ero nel panico. Ho deciso di raccontarvelo perchè avevo sentito e letto troppi racconti dell’orrore a riguardo.

Innanzi tutto vi ricordo che questo è il racconto di una paziente e non di un ginecologo, sul cesareo programmato. Si basa su sensazioni provate e non sul lato medico. Se non siete ginecologi i vari commenti su rischi per il bambino, rischi per me, sul fatto che non avrei dovuto poter scegliere, e varie altre accuse, lasciano il tempo che trovano, mi sono addirittura sentita dire che non meritavo di avere un figlio, mi sono sentita dare dell’egoista e mille altre ingiurie, e sapete da chi? Da altre mamme!


Arrivata la mattina del ricovero ci presentiamo all’ospedale all’orario concordato, mi fanno mettere la camicia da notte (ovviamente la mia era fashion e avevo fatto i capelli dal parrucchiere e le extantion alle ciglia 😁) e mi portano al blocco parto.

Dovevo essere la seconda della giornata, quindi mi mettono a fare un tracciato in sala travaglio.. (😱😱😱). Se già avevo l’ansia a mille, figuriamoci messa lì con solo una tendina che mi separava da persone in travaglio. Travaglio verso la fine, verso il parto…non so se avete presente… Beh io non avevo presente, ma a star lì ora ho presente ben benino e dopo i vari urli, sentivo anche gente che rifiutava l’epidurale, mentre io ero lì a sperare di essere portata in sala operatoria il prima possibile (il mondo è bello perché è vario). Mi mettono l’ago per le flebo e faccio questo monitoraggio per un’infinità di tempo!!!

Passano almeno due ore, e io lì da sola senza sapere nulla, poi apprendo che mi è passata avanti un’urgenza. Giustissimo ovviamente, e ovviamente lo sapevo anche io, ma in quei momenti d’attesa che sono diventati ore e ore, avrei dato testate nei muri.. Per farla breve, dalle 7,30 che ero lì sono entrata in sala operatoria alle 15!!!

Quando sono venuti a chiamarmi, ormai mi ero rassegnata ad entrare in travaglio anche io per solidarietà a tutte quelle che ho sentito in queste lunghe ore a digiuno completo, senza nemmeno un sorso d’acqua!

Quando ho varcato la soglia della sala operatoria allora sì che la paura ha preso il sopravvento! Nemmeno il tempo di mettermi la cuffietta, che scoppio a piangere!!!!

Una ragazza molto gentile (credo una specializzanda che assisteva l’anestesista) mi chiede che cosa avessi e io le dissi che avevo paura! Paura dei racconti dell’orrore, paura di stare malissimo dopo come dicevano, e paura di sentire tutto durante l’intervento!

 

Come si svolge un cesareo programmato
In sala operatoria

 

Lei mi consola dicendo che non sarebbe stato così e mi invita a stare ferma il più possibile per fare l’anestesia spinale.. Entra il ginecologo che mi vede piangere come una fontana, e io mi vergognavo da matti dato che per tutti i 9 mesi sottolineavo che volevo il cesareo! Non che io abbia cambiato idea nemmeno in quel momento (dopo la sala travaglio poi…!!!), però farmi vedere così non era il massimo. Comunque lì dovevano procedere, non era di certo sede per fare salotto, ma chi sta fermo singhiozzando??? I poveri anestesisti impietositi credo dal mio show, stile TV del dolore da Barbara D’Urso, mi fanno ben due volte l’anestesia locale prima della spinale. In questo modo io la spinale non l’ho sentita per niente, ho solo sentito le gambe calde e quando l’ho detto mi hanno aiutata a coricarmi.

Il classico telino verde posizionato davanti, e via iniziano. Date le mie ansie chiedo a quelle sante di anestesiste di parlami in modo che io non sentissi dire cose tipo: bisturi, garze ecc.. e nuovamente sottolineo che avevo paura di sentire l’intervento… 😱. L’anestesista mi dice che avevano già tagliato e lì mi sono veramente rilassata perché ho appreso di non sentire assolutamente nulla… quindi mi sono messa a chiacchierare con lei che mi faceva appositamente domande a raffica! Se non che, dopo pochi attimi sento che mi strattonano di brutto, non sento tatto nè nulla, me ne accorgo perché “balzavo” su e giù sul lettino.. Nemmeno il tempo di preoccuparmene che sento piangere!


Eccolo! Finalmente è arrivato!


L’anestesista mi dice che va tutto bene, io le ho chiesto se Thomas era piccolo come mi avevano detto dopo le ultime ecografie, lei mi ha detto di no e che era un bel bimbo, poco dopo me lo fanno vedere, gli do un bacino (perché era stato un po’ pulito, sennò mi sarei impressionata sicuramente) e lo portano a lavare e fare i vari controlli…

A quel punto l’anestesista, avendo capito che ora che il bimbo era nato e lo avevano portato nell’altra stanza, non avevo più interesse nell’assistere a nulla, mi seda con una cosa che non so cos’è, ma che mi ha fatto stare nel mio mondo per un bel po’ 😂.

Ricapitolando.. Entrata in sala operatoria verso le 15.. show ed anestesia (non sentita), taglio (non sentito), strattoni (sentiti e belli forti ma indolori.. Io avevo la pancia molto alta, quindi credo che il motivo fosse quello), nascita ore 15,17… sedazione ignota ma piacevole, ricucitura per mano di una ragazza di cui ho sentito solo la vocina dietro al telo che mi diceva che ci stava mettendo di più perché mi stava cucendo il meglio possibile, ma io ero nel mio stato confusionale, e uscita dalla sala operatoria alle 16.

Appena staccata la flebo della sostanza magica, divento immediatamente lucida e ricordo di aver fatto qualche figuretta gallineggiando col ginecologo (ma credo che lui fosse abituato ai deliri di pazienti sedate 😂😂😂). Mi aiutano a passare dal lettino della sala operatoria alla barella e mi portano in sala post parto dove devo star lì a decantare per due ore. Voglio che entri solo mio marito e nessun altro parente perché io in circostanze come questa non amo le cose “plateali“.. Ero già isterica di mio e ora che sapevo che il bimbo stava bene e che fino al giorno dopo non lo avrei visto (vedi Da due saremo tre… Notte prima della nascita. ), c’era solo la preoccupazione del post cesareo e la rabbia di dover aspettare un giorno per vedere mio figlio, anche se lo sapevo non me ne capacito ancora ora, lo trovo assurdo! Quale dei racconti che avevo sentito sarebbe stato più vicino al mio? Sarei stata realmente moribonda come dicono? Sarei stata davvero giorni e giorni a letto? Avrei avuto davvero gli stessi dolori del parto il giorno dopo? Domani sarà davvero il giorno peggiore? Se domani sarà il giorno peggiore come andrò giù alla nursery a conoscere mio figlio?

 

Come si svolge un cesareo programmato

 

Mentre mi arrovellavo il cervello così, e sicuramente il fatto di non poter avere lì il bambino non aiutava affatto, una delle ragazze che era in travaglio in quella stanza di prima, arriva nella camera del “post parto” e con lei 6 o 7 parenti a fare comodamente salotto mentre io ero ad attendere a braccia conserte i tanto temuti dolori atroci.. E nel dubbio sollecito mio marito a chiedere del Toradol per quando sarebbero arrivati…

Primo ostacolo: visita di un ginecologo che mi tocca la pancia come se mi avessero operato un mese fa.. Alla prima sto zitta, alla seconda di riflesso gli afferro un polso a denti stretti, poi mi scuso (ma sempre tenendogli il polso) e gli chiedo se può fare piano!!! Sembrava stesse impastando gli gnocchi.. Ho dovuto per forza fermarlo! Iniziamo bene!!!

Alle 18 mi portano in camera, dove c’era già una ragazza che aveva fatto un cesareo d’urgenza giorni prima.

Bene, avevo qualcuno da martellare di domande 😂. Via col Toradol per mia infinita gioia!

Finalmente un po’di quiete… Ah no, è già orario di visita???? Cena io niente, o forse del brodo, non ricordo… Una nausea imbarazzante, ma alzo gli occhi e avevo una flebo di plasil attaccata quindi attendo che faccia effetto. Agli amici avevo proibito di venirmi a trovare, ma i parenti stretti non hanno voluto saperne e io tutto avrei voluto meno che visite. Ma nulla…non è stato capito.

Io sono sempre stata molto scrupolosa nel far visita all’ospedale, di solito chiedevo se avevano piacere o se preferivano che andassi poi a casa con calma..

Beh da ora in poi lo farò ancora di più!

Non tutti gradiscono una camera piena di gente che ti chiede come stai quando hai fatto un intervento qualche ora prima o quando magari hai fatto 15 ore di travaglio! … Come vuoi che stia? Se non sto male, ho l’ansia del fatto che presto starò male!!!!! E comunque sia sono stanca.

Mio marito poi è potuto andare a conoscere Thomas (beato lui, io ho dovuto aspettare il giorno seguente😓). Finalmente ricevo da mio marito le foto col bimbo dal piano inferiore e non vedevo l’ora di poter andare anche io. La nausea era sempre peggio ed ero piena di pruriti ovunque, così suono il campanellino e lo dico all’infermiera dicendo che avere i conati con un taglio fresco non era così piacevole.. Nulla, in modo sbrigativo, e per niente gentile, mi dice di fare respiri profondi e cercare di non rimettere e mi lascia un telino sul cuscino per “casi estremi”… Provo, ma nulla.. E sapete che c’è??? Uso il telino e mi libero!

Poi una non si deve arrabbiare… Allora, innanzi tutto mi porti un telino e vabbé, forse era meglio una ciotola??? La mia vicina di letto mi dice “tiralo in terra, cosa lo tieni lì? Peggio per lei!” Ed effettivamente così ho fatto… Poi, mi dici di respirare per farmi passare i conati anziché liberarmi? Bhoooo…. Da lì in poi sono rinata! Nausea passata all’istante, e pensare che me la sono tenuta dalle 19 alle 23,30 nel mezzo di un susseguirsi di flebo ignote!!! 😡😡😡

A quel punto decido che è l’ora di provare a dormire…

Se volete sapere il seguito potete leggerlo QUI .

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7 Risposte a “Cesareo programmato, come si svolge.”

  1. Leggendoti ho rivissuto i miei due cesarei: il primo d’urgenza e il secondo programmato ed avvenuto da qualche mese! Anche io come te ho fatto un bellissimo show prima..e dopo anestesia, tra pianti…paura…non lo volevo proprio! Il secondo una passeggiata… ero preparata in tutto e l’ho affrontato con maggiore serenità! Per fortuna che superi tutto nel momento in cui vedi per la prima volta il tuo cucciolo!

    1. Sicuramente tra un cesareo d’urgenza e uno programmato, c’è una bella differenza! Il mio era programmato e nonostante ciò lo show per me è stato inevitabile.. E credo che se ricapitasse lo rifarei , però devo dire la verità che rifarei lo stesso il cesareo che non è stato drammatico come dicevano!

  2. Un po’ mi sono riconosciuta in questo racconto, anche io avevi il cesareo programmato ma la notte prima dell’ intervento mi sono partite le contrazioni e mi sono sparata nove ore di travaglio poi cesareo d’urgenza perche’ si stava strappando l’utero ( io sono una pre cesarizzata, era il secondo taglio per me) epidurale dopo diversi tentativi e finalmente via agli sballottamenti che racconti tu, il bimbo era alto…l’intervento é durato quasi un ora un po di piu’ rispetto al primo. Esco e mi riportano nella stanza dove avevo fatto il travaglio rimango li stesa faccio chiamare mio marito che arriva tutto sorridente con il bimbo tempo pochi minuti inizio a sentirmi svenire dico a mio marito di chiamare qualcuno…e per farla breve ero in emorraggia il mio utero non ne voleva sapere di contrarsi…perdo troppo sangue mi riportano in sala operatoria iniziano le trasfusioni saranno 13 sacche alla fine finisco in fin di vita e in terapia intensiva per tre giorni…vedo il mio bimbo al 4° giorno!! L’ho scampata bella ora sono qui a raccontarlo!!!

    1. Mamma mia !!!! Meno male che questa brutta esperienza è finita per il meglio !!!

  3. Ho passato 6 anni a stringere le mani delle mamme durante i cesareo a parlare di tutto (fiction, gossip, moda) e ad asciugare lacrime mentre i medici facevano il loro santo lavoro e quest’anno sono passata dall’altra parte. Cesareo programmato ed equipe selezionatissima di colleghi ma ovviamente non sono arrivata alla data e dovuto fare tutto in un altro ospedale e d’urgenza. Un esperienza scioccante ma che rifarei perché dal primo marzo quando rientrerò a lavoro sarò ancora più consapevole del mio ruolo e spero di aiutare ancora di più le donne nel momento magico. Inoltre a chi oggi mi dice che dopo quello che ho passato sono matta a volere un altro figlio dico che pere il parto è stata una passeggiata non ricordo niente se non la gioia del suo primo pianto.

    1. Da mamma cesareizzata sappi che fai una cosa meravigliosa! Io non smetterò mai di ringraziare il personale in sala operatoria che mi ha capita e non mi ha trattata male (contrariamente a coloro che ho incontrato durante colloqui, analisi e giri vari per ospedali che per farmi cambiare idea addirittura mi dicevano che sarei stata male settimane, che non potevo essere sedata durante l’operazione perchè non avrei goduto il momento ecc..). Purtroppo, spesso, si ricordano di più le cose spiacevoli che quelle piacevoli… Mi dispiace che dopo tutte le mamme che aiutato, proprio a te sia andata così… Forse sarebbe stato meglio che un’esperienza come la tua capitasse a chi le neomamme le tratta a pesci in faccia, così magari si rendeva conto di cosa si prova. Tu continua così, che persone come te è un’enorme fortuna incontrarle !!!

    2. Veronica, e non ti dispiace (in forma anonima se preferisci) vorrei pubblicare questo tuo commento sulla mia pagina Facebook, nella speranza che qualcuna prenda esempio da te e rifletta sulle tue parole. Fammi sapere se posso.

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