Bambini al parco (…o mamme al parco?)

Bambini al parco…o mamme al parco? Un grande classico per ogni mamma, o meglio… per la maggior parte delle mamme, è il pomeriggio al parco giochi.

Tutti noi abbiamo un ricordo positivo delle giornate trascorse all’aria aperta e al parco da bambini! Ma… c’è anche qui un ma… anche il parco può essere pieno di insidie, specialmente per noi mamme!

A me non piace tenere mio  figlio in casa a rimbambirsi di cartoni animati pomeriggi interi (anche se in Cartoni animati di oggi e di ieri spiego che a volte salavano i genitori).

Finita l’epoca della spiaggia che per fortuna per noi dura mesi e mesi, si va al parco! Qui i parchi in inverno sono deserti… o perchè c’è caldo, o perchè c’è freddo, o perchè c’è vento, o perchè Giuliacci ha detto che forse pioverà, o perchè la nonna ha i reumatismi quindi cambia il tempo!


A quali incidenti può andare incontro una mamma al parco? Sì, una mamma, più che un bambino.

La risposta, specialmente se hai un bimbo piccolo, è: alle mamme maleducate con conseguenti bambini maleducati! Eh si avete capito bene.. per me questa formula è matematica: Genitori maleducati = bambini maleducati anche se spesso però un bambino maleducato non necessariamente ha genitori maleducati, ma magari stanno ad urlare tutto il giorno per insegnare qualcosa di buono a bambini cocciuti (e io spesso sono una di queste anche se mio figlio è piccolo e spero nelle lunghe distanze di riuscire ad ottenere ciò che vorrei ottenere da lui in quanto a educazione!).

Da cosa capisci se un bambino è maleducato? Dalla madre appunto, o dal padre, o da entrambi o da chi ne fa le veci. Mi spiego meglio.

Frequento parchi gioco da quando mio figlio era veramente piccolo, si può dire da quando gattonava. Un parco è accessibile anche per un bimbo che gattona e poi ci sono i parchi più attrezzati, d’inverno coperti, con vasche delle palline, macchinine e moto a spinta, tappetoni imbottiti, tappeti elastici, casette e castelli, gonfiabili di ogni misura, insomma… chi più ne ha più ne metta! I primi intoppi sono giunti proprio in uno di questi parchi, che d’inverno nei week end sono strapieni di gente e le urla dei bambini ti rimbomberanno nel cranio anche una volta uscita, ma che salveranno mamma, papà e bambini in un piovoso pomeriggio invernale. Dove andavamo noi c’era un area con scritto a caratteri cubitali “AREA 0\3 ANNI“. Ebbene…, mi reco con Tom in quest’area meravigliosa che noi da bambini ci saremmo sempre sognati, ma che hanno preso il sopravvento in tempi più recenti forse a causa di prole sempre più esigente!

 

Bambini al parco
Vasca delle palline, il problema è uscirne!

 

Nel giro di niente, appena lui iniziava a gattonare liberamente,  arrivarono orde di bambini sui 7\8 anni che rimbalzavano letteralmente da una parte ad un’altra di quest’area baby travolgendo tutto ciò che gli si presentava davanti! “Arriveranno ora i genitori” penso io! Maccccheeeé! Di quei bambini ancora ad oggi non so chi siano i genitori. Hanno avuto tutto il tempo che volevano di radere al suolo l’area baby, come nemmeno Attila il flagello di Dio!

Queste circostanze si sono ripetute e ripetute nel tempo, fino a quando Thomas ha iniziato a camminare e continuavamo a frequentare quel parco, sempre con gente diversa ma con comportamenti simili (non sempre per fortuna a volte eravamo quasi soli per un’ora intera ed era una cosa meravigliosaaaaa).

 

Il problema è che oggi i genitori non solo non sgridano i propri figli, ma se lo fa qualcun altro anche in modo pacato (comprese le insegnanti), rischia pure di prendere due sberloni perchè li difendono a spada tratta!

 


E’ possibile che a certi bambini sia permesso tutto e che i genitori non alzino nemmeno gli occhi dall’iPhone o dall’amica con cui ciattellano, per vedere che cosa stanno combinando i loro figli?

Vi sembrerò veramente la Rottermeier, ma vi assicuro che io non sono assolutamente una che respira sul collo del proprio figlio, ma in certe situazioni non si possono levare gli occhi di dosso dalla prole anche per via di questi elementi, e il parco giochi ragazze mie è uno di questi luoghi!!!

Io posso anche capire che una mamma con una bambino dai 4\5 anni in su si sia finalmente rilassata da qual turbinio di attenzioni, sguardi e orecchie fisse che si hanno quando un bambino è piccolo e posso anche capire l’inno all’indipendenza che finalmente hanno raggiunto i loro bambini nel giocare, ma cavolo, un occhio buttalo ogni tanto! Qui si parla di mezz’ore…mmm, forse ore, non di minuti!

Secondo me certi episodii evidenziano una problematica che probabilmente c’è sempre stata, ma che io vedo solo da poco che è il giustificare sempre i propri figli con: “son bambini!”.

Almeno il provare ad insegnare! Io ragazze ci provo, ve lo giuro ci provo da quando Thomas non è più un neonato. Molto spesso ho scarsi risultati, ma insisto.

Gli insegno a chiedere scusa e vi giuro che anche se ancora parla poco, sa bene il significato di questa parola quando la dice!

Gli insegno che i giochi vanno prestati ma siamo nel pieno del periodo “è tutto mio” quindi non è facile, ma devo riconoscere che ogni tanto per quanto si vede che lui si sforzi un sacco, il gioco al bambino anche sconosciuto, dopo varie pressioni da parte mia, lo presta. Lo presso per farlo perchè poi lui è il primo a volere il gioco di qualsiasi bambino gli si palesi davanti, e quindi voglio che capisca che è giusto farseli prestare, ma è altrettanto giusto prestarli, sennò non ci siamo come base. Potete immaginare quanto sia difficile spiegarlo a un bambino di due anni e mezzo, o forse se ci siete già passate lo sapete bene e potete capire. E’ difficile, ma è giusto.

Il problema qual è? Il problema di base è che siamo in un mondo dove “per favore“, “grazie” e “scusa” sono parole in via d’estinzione anche per noi adulti e invece io voglio preservarle perchè sono le prime tre parole per me indice di educazione.

 


Comunque a proposito di prestare vi racconto questa.

Bambini al parco...o mamme al parco?
Monopattino

 

Quando andiamo al parco queste scene si susseguono molto spesso. Siccome mio figlio è un po’ lunatico e a volte ha voglia di interagire coi bimbi ed altre volte no, mi porto quasi sempre un carico di giochi degno di un furgone di Toys Center nel periodo di Natale, così, giusto per avere alternative nel caso fosse in giornata no.

Uno degli inseparabili giochi di Thomas nell’epoca dei due anni è il monopattino (è stato l’acquisto più azzeccato fino ad ora) e lo porto ovunque andiamo.

Insomma, di solito parto per il parco con qualche alternativa tipo una macchinina telecomandata, una pallina, qualche cianfrusaglia e il famoso monopattino.

Dove abitiamo noi ora c’è un po’ la tendenza di mamme e anche bambini di fare gruppetti serrati, quasi impenetrabili per un forestiero come noi e anche i bambini sanno essere abbastanza fetenti con chi non fa parte della loro cerchia.

Tom per avere due anni e mezzo è abbastanza indipendente, non ha bisogno di me sempre appiccicata e coi bambini più grandi si trova bene (se gliene danno modo). Il fatto che parli poco, non benissimo e che non parli subito con tutti lo aiuta ed essere purtroppo escluso a priori. Quindi facilmente in un parco lo vedrai giocare per i fatti propri senza però farsene troppo un problema.

Quando cambia la situazione???

Quando la sua dolce mammina previdente (😁) tira fuori una super macchinina telecomandata tra le varie che ha.

Ahhhhh ora mezzo parco accorre intorno a Thomas acclamandolo come fosse il vincitore di X Factor per usare la sua bellissima macchinina telecomandata! Tutti ora sanno persino come si chiama quello che fino a un secondo prima era invisibile o a cui veniva detto: “qui stiamo giocando noi”!

Fin qui non sarebbe poi tanto strano, se non fosse che a breve parte lo sclero generale di bambini che non gli chiedono se possono usarla anche loro, ma lo pretendono o peggio, provano a strappargliela di mano innescando a Tom un’isteria tale che piuttosto di dargli il telecomando lo butterebbe nel cassonetto dell’umido… e posso dirlo? Farebbe bene!!! Parlo di bambini più grandi ovviamente. I bambini piccini si sa che fanno tutti così, e spesso c’è accanto un genitore che cerca di non farlo smatteggiare spiegando che il gioco è dell’altro bimbo e che forse poi glielo presterà e solitamente la mamma del bimbo che sta giocando insisterà col figlio per far provare il gioco anche all’altro bimbo (SOLITAMENTE EH….). Questo non accade per i “grandi”, perchè come detto prima, sono molto spesso autogestiti e i genitori spesso intervengono solo quando è l’ora di portarli via perchè hanno da fare, allora si che urlano a pieni polmoni, li sentono anche i parenti a casa che buttano già la pasta e scaldano il sugo!

 

Bambini al parco
Scene ordinarie al parco giochi

 

Queste scene sono frequenti, troppo frequenti, ma non attribuisco la colpa ai bambini, ma ai genitori. Io se vedessi che mio figlio di 6 anni strappa di mano un gioco a qualcuno (specialmente se è più piccolo), non starei lì a farmi gli affari miei! Tom quel giorno ha passato la prima ora al parco a piangere disperato perchè non lo lasciavano giocare con la SUA macchinina telecomandata urlandogli anche contro che non poteva non prestarla. Una volta capito che lui non avrebbe mollato mi si sono appioppati e come spesso accade hanno iniziato a lagnarsi con me… ma una mezz’ora buona! Nessuno è intervenuto, a qual punto o mi mettevo i tappi o dicevo la mia. Educatamente (a fatica eh) dico ai bambini che se poi voleva gliela prestava, ma che io non potevo costringerlo, d’altronde era la sua e quegli stessi bambini lo avevano escluso fino ad un quarto d’ora prima dai loro giochi. Obiettivamente che dire a Thomas??? Quando un bimbetto ha strappato di mano il telecomando a Tom che prontamente ha urlato come la sirena di un’ambulanza, una mamma alza gli occhi e, senza alzare il di dietro dal muretto, sgrida il figlio che ridà il telecomando a Thomas.

 

Bambini al parco
Mini bruco mela

 

Il bambino in questione attacca un capriccio di grida assurde (6 anni) e arriva l’amichetto a dirmi che piangeva per colpa nostra e che avrebbe continuato finchè non avesse avuto la macchinina!

Coooooosa??????

Mio figlio, che ribadisco ha 2 anni e mezzo, si dispiace molto per il bimbo che piange e gli porta il suo amato monopattino! Io sinceramente ero fiera di lui, un piccoletto come lui a preoccuparsi di un bulletto che gli strappava la sua roba dalle mani. Bhè, volete sapere??? Nè il bambino nè la madre hanno detto una parola a Thomas che stava lì impalato a porgergli il monopattino per farlo smettere di piangere.

I bambini hanno poi avuto la faccia di venirmi a dire: “Ma lui tutto quello che vede è suo?“… e lì scusate ma io non ci ho più visto e ho risposto: “Sì, come voi! Voi che se non avevate la sua macchinina urlavate e piangevate da mezz’ora , solo che lui ha 2 anni! …e i giochi li ha perchè sua mamma glieli porta !!!“.

So che non si deve rispondere male ai bambini altrui, ma se questi bambini altrui stanno a martellare ME e mio figlio per due ore intere senza che nessuno intervenga, sì, io rispondo!

Queste sono alcune delle insidie che si nascondono dietro ad un’allegra (???) giornata al parco… per nulla stressante vero? La voglio riassumere così: Mamme comodamente sedute a chiacchierare tra di loro senza manco girare gli occhi, mentre altri madri si sbrigano le “magagne” che i loro figli creano, e che non solo non sgridano i loro figli, ma ti squadrano pure male a prescindere e ancora peggio se provi a risolvere il problema mentre in realtà sei attanagliata da un’ira abominevole perchè nemmeno sono i tuoi e non li hai mai visti in vita tua. Per di più sembrano odiarti perchè tu hai portato un intrattenimento a tuo figlio (che è sempre da solo) e loro no.

Ma alla fine erano bambini al parco o mamme al parco? 😑

 

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