Quello che le mamme non dicono è sicuramente il titolo di qualche libro e la deformazione “professionale” della famosa canzone di Fiorella Mannoia.

Ma soprattutto, è quello che penso io mille mila volte, in questo periodo in cui mio figlio ha cominciato a vedersi nel futuro dopo aver abbandonato la fase del “non voglio crescere, non crescerò mai”.

Quando mi dice che da grande mi sposerà, non gli dico che non sarà così; che troverà una ragazza e si farà una famiglia (sempre che io dia la mia benedizione!!!!!), perché è così pura la sua idea di amore e così infinito quello che prova per me, che voglio lasciarCI questa sensazione fin tanto che il suo cuore non comincerà a battere per qualcun’altra.

Quando mi dice “mamma quando sarò grande come te e papà, chiederò a Babbo Natale una spada laser con sopra la calcolatrice, ok?” Non gli dico che quando sarà grande avrà ben altri desideri,perché i suoi occhi si illuminano nel pensare che potrà usare una spada laser senza che nessuno gli possa dire di fare attenzione.
Cosa? Come Babbo Natale non esiste…

Quando mi dice che da grande farà il dottore delle mani per curare quelle del suo papà, non gli dico che potrà fare quello che gli piacerà, perché in questo momento lui è certo di quello e in fondo, nessuno può sapere quando nasce l’anima di un medico.

Quando mi dice mamma non vedo l’ora di andare alle elementari, non gli dico “Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo’” perché ci sarà da studiare, da imparare cose pallosissime, interrogazioni, ANSIA, materie che trovi meno importanti degli ingredienti degli orsetti gommosi, il Sabato del villaggio da imparare a memoria (che però casomai tu scrivessi un blog potrebbe tornarti utile) e pomeriggi passati a fare i compiti; perché non voglio togliergli la possibilità di farsi un’idea sua della scuola e di decidere da solo che sentimento provare.

Ed allora gli rispondo che sarò felice di sposarlo, che quasi quasi la spada laser gliela chiederò anche io a Babbo Natale, che papà non avrà più nemmeno un dolorino e che alle elementari manca solo un anno.

E quando tra un po’ di tempo mi chiederà perché gli abbia mentito, gli dirò che non l’ho fatto.

Che ho semplicemente risposto con il mio cuore di 5 anni, anche se in un corpo di 37.

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