Allattamento in pubblico, un diritto per tutte le mamme

lenzuolino-copri-poppata1[1]Quasi ogni giorno, si leggono purtroppo casi di donne che vengono allontanate da locali, ristoranti , negozi o addirittura concerti, semplicemente perchè decidono di allattare in pubblico il loro bambino. Il gesto più naturale del mondo, viene vissuto come un fatto a volte “disgustoso”, mettendo in serio imbarazzo una neomamma.

Eppure l’Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomanda l’allattamento al seno esclusivo fino ai sei mesi di vita e poi complementare all’alimentazione anche fino a due anni e si pone come obiettivo che almeno la metà dei bambini venga allattata fino ai sei mesi. In Italia solo il 37% delle mamme, allatta i propri figli al seno fino sei mesi.

 

Donna allontanata da un concerto perchè allattava al seno 

 

Un dato che fa sicuramente pensare. Forse la scarsa informazione, la comparsa di ragadi o altri problemi al seno o la troppa facilità nel determinare che è finito il latte, porta a smettere di allattare al seno. Ma anche la scarsa libertà di allattare in pubblico, la paura di essere additati e i pochi luoghi attrezzati per allattare, possono portare alla fine dell’allattamento, nonostante pediatri e consulenti per l’allattamento raccomandino nei primi mesi di vita, l’allattamento a richiesta.

Allattare in pubblico non è una cosa scandalizzante in fin dei conti; in commercio ci sono delle magliette discrete che danno la possibilità di allattare senza scoprirsi completamente. Oppure si può usare semplicemente un foulard o una copertina e se ci troviamo in un luogo pubblico, basta cercare un posto appartato per evitare di essere disturbati più che altro, perchè le cose “disgustose” a mio parere sono ben altre, non certo una mamma che nutre il proprio bambino nel modo più naturale che esiste.

Fonte: www.tgcom24.mediaset.it 

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