Allattamento al seno: il decalogo su come favorirlo

act-841501_640ALLATTAMENTO AL SENO: IL DECALOGO-  Nella Settimana Mondiale per l’Allattamento al Seno, in corso proprio in questi giorni, la Società Italiana di Neonatologia, ha stilato alcuni consigli pratici per aiutare le donne nell’allattamento al seno, una delle cose più naturali del mondo, ma che purtroppo è costantemente influenzata da molti fattori.

1- Prima di allattare

Prima cosa da fare per comprendere realmente i benefici dell’allattamento al seno è informarsi. L’informazione serve per motivare le future madri , in particolare chi è alla prima gravidanza , recandosi nei consultori o nei corsi pre-parto in ospedale, attraverso incontri in piccoli gruppi, coinvolgendo anche le persone della famiglia che possono influenzare la decisione materna, quali il marito/partner e/o le future nonne.

2- Il primo contatto mamma-bambino

Da non sottovalutare il primo contatto pelle a pelle prolungato in sala parto tra mamma e neonato, che consente di facilitare il legame e favorire che il bambino venga attaccato al seno già nelle prime ore di vita . Per un corretto inizio dell’allattamento al seno, occorre innanzitutto individuare la posizione più idonea al seno materno durante la poppata. Particolarmente utile e comoda , ma non unica, quella sotto braccio, detta anche a presa “da pallone da rugby”. Presso le maternità occorre favorire il rooming in, pratica ospedaliera di lasciare il neonato in camera con la propria madre durante tutta la degenza, in modo da rendere possibile l’allattamento a richiesta. Gli eventuali controlli clinici e strumentali devono avvenire nella stessa stanza, senza interferire con l’allattamento al seno.

3-Il calo di peso

E’’ importante allattare a richiesta del bambino, senza limiti di numero e durata delle poppate, cogliendo i segni precoci di ricerca del seno (fame), più che attendere il pianto come espressione di “appetito”. Eventuali piccole aggiunte vanno prescritte solo previa valutazione delle condizioni del bambino, dell’entità del calo di peso e la reale possibilità della mamma di rispondere alle esigenze del piccolo. Il calo di peso medio alla nascita è circa il 5% con un massimo ancora accettabile del 10%. Un calo tra l’8 e il 10% non suggerisce un’automatica aggiunta di latte artificiale. E’ invece opportuno verificare l’attacco al seno, la sequenza e la durata delle poppate e lo stato di benessere di mamma e bimbo. In caso di necessità di integrazione , la prima scelta deve sempre ricadere sul latte materno estratto.

4- Il ciuccio 

L’uso del ciuccio per il bambino allattato al seno va evitato durante tutto il periodo in cui l’allattamento al seno deve consolidarsi. L’eventuale offerta del ciuccio va presa in considerazione a partire dalla 3°-4° settimana di vita, come intervento di prevenzione per la morte in culla anche se in realtà nessuno degli studi sull’associazione fra uso del ciuccio e SIDS riporta un effetto protettivo tanto evidente quanto quello dell’allattamento al seno.

5- Il latte formulato

Il latte artificiale deve essere impiegato solo in quei casi in cui c’è assenza di latte materno o è riscontrata una patologia della madre per cui è sconsigliato l’allattamento, o per rispetto della volontà materna; laddove è possibile, si può ricorrere alle Banche del latte umano donato.

 

LEGGI ANCHE: In Italia solo il 10% delle mamme allatta al seno dopo i sei mesi 

6- Banche del latte.

Quando il latte materno non è disponibile, in particolare nel primo periodo dopo il parto, si può ricorrere al latte umano donato. Il latte umano donato rappresenta la prima scelta nutrizionale subito dopo quello della madre. Il latte materno estratto rappresenta anche la principale integrazione laddove si verifichi una condizione di eccessivo calo ponderale alla nascita e per i rari casi in cui neonati a termine, per brevi periodi, non possono alimentarsi al seno.

7- Alimentazione della mamma

Un’alimentazione appropriata per la donna in allattamento deve soddisfare tutti fabbisogni, in particolare quelli energetici, proteici e di calcio. Una dieta varia e sana, adeguata alle esigenze della mamma, sarà salutare per lei e per il bimbo. Non bisogna mangiare tanto più del solito, poiché bastano 500 Kcal al giorno in più; non serve eliminare particolari alimenti per prevenire le allergie, né è documentato con certezza che alcuni cibi o liquidi possano far aumentare la produzione di latte. . Sconsigliata la dieta vegetariana o vegana, poiché se non è ben bilanciata, mette a rischio di carenza di vitamina B12 il piccolo. Si deve limitare l’uso di alcool etilico che, oltre a passare nel latte e provocare nel lattante sedazione, ipoglicemia, vomito e diarrea, può inibire la montata lattea.

8- Pretermine

Il primo passo da compiere è consentire ai genitori un accesso libero al reparto che permetta loro di avere contatti prolungati con il bambino, anche attraverso la marsupio-terapia. La montata lattea può presentarsi anche se i neonati sono venuti al mondo molto presto. Il colostro , seppur prodotto in minima quantità, è il più delle volte sufficiente per iniziare una minima precocissima alimentazione, fondamentale nei neonati critici.

9-L’empty breast

Per facilitare l’attacco al seno del neonato prematuro si spreme la mammella prima della poppata integrando eventualmente col latte spremuto. Se la spremitura è effettuata con pompa tiralatte, va fatta di preferenza contemporaneamente da entrambe le mammelle.

10- I falsi miti

Se si formano lesioni del capezzolo, per superare l’ostacolo, si può dare al bimbo il proprio latte estratto. In caso di malattie debilitanti, invece, come influenza, diarrea, coliche, infezioni urinarie, la decisione se sospendere o meno l’allattamento spetta alla mamma, ma è sempre bene evitare nel bambino una brusca interruzione. Sfatiamo anche il luogo comune che bere tanto (o bere la birra) aiuti a produrre più latte. L’allattamento inoltre non comporta un calo del visus e non va quindi proibito alle madri con miopia o altre patologie oculari. Anche l’insorgere di una nuova gravidanza, a meno di particolari fattori di rischio, non giustifica una precoce interruzione.

Fonte: www.ansa.it

PhotoCredits: Pixabay

Precedente Allattamento è ...ovunque lo desideri : la petizione di una mamma Successivo "Un amico a quattro zampe" : gli incontri dedicati alle famiglie che crescono

Lascia un commento


*