Aborto spontaneo: cause e sintomi di questa brutta evenienza

Hai scoperto di essere incinta e quindi sei giustamente piena di sogni e speranze. Ma a volte, improvvisamente, la gestazione non va a buon fine e perdi il bambino che aspettavi. Ovviamente sei molto triste, cerchi spiegazioni di come sia potuto accadere e cosa hai sbagliato, ma un aborto spontaneo si verifica molto più spesso di quanto si può pensare.
Clinicamente si parla di aborto quando la paziente non ha superato le 25 settimane e 5 giorni di gestazione.
Statisticamente si dice che 2 gravidanze su 10 finiscono con un aborto, anche se non vengono considerati i microaborti, ossia quando una donna espelle resti fetali pensando che si tratti di normale mestruazione.
Una delle cause più frequenti di aborto è costituita dalle alterazioni cromosomiche. Può anche essere dovuto a malformazioni anatomiche ( utero con una forma anomala, miomi uterini, il collo uterino incompetente, che si apre prima del parto), carenze ormonali, insufficienza placentare, malattie della mamma (diabete o ipertensione arteriosa), incompatibilità di Rh, infezioni materne (batteriche o virali come la rosolia) e ovviamente anche cause sconosciute.
L’aborto spontaneo di solito si verifica con un’emoraggia vaginale (consitente o scarsa), con o senza dolore addominale. Occorre recarsi subito dal medico, anche se l’emoraggia si verifica dopo un rapporto sessuale, perchè potrebbe trattarsi non solo di aborto, ma anche di qualche altro problema, che conviene scoprire e curare subito. Il medico provvederà a un’ecografia, che ad oggi è il metodo più esatto per determinare, innanzitutto se esiste gestazione, e per verificare se c’è ancora battito cardiaco. Nel caso in cui siano presenti entrambi, si passa allo studio, sempre ecografico per analizzare altri problemi.
E’ necessario e prioritario osservare il riposo assoluto, fino a quando non cessa l’emoraggia. Ovviamente non si devono avere rapporti sessuali e se serve non ci si deve alzare dal letto. Se l’emoraggia non cessa dopo alcuni giorni, è necessario recarsi nuovamente dal medico.

Si parla di aborto in corso quando l’emorragia è simile o maggiore a un ciclo metruale, c’è dolore addominale, dal momento che l’utero si sta contraendo. L’aborto completo si verifica invece quando vengono espulsi il feto e la placenta, mentre nell’aborto incompleto il feto è stato espulso, ma nell’utero rimangono dei resti della gestazione. Mentre nell’aborto interno si verifica quando il feto muore all’interno dell’utero ma rimane dentro. In caso di aborto incompleto sarà necessario fare un raschiamento per estrarre i resti come avviene anche nel caso di aborto interno.
Alcune donne, dopo questa brutta esperienza, hanno il bisogno di un aiuto psicologico per superarla. Altre invece ce la fanno da sole. L’importante è comunque trovare la forza di chiedere aiuto, se non si riesce a dimenticare, questa esperienza, che per chi vuole diventare mamma, è sicuramente molto difficile da accettare.

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